AZIENDA
Un'azienda agricola a gestione familiare
L'azienda agricola della provincia di Asti Garrone Evasio & figlio è un'azienda a gestione strettamente familiare, oggi condotta da Marco e Dante Garrone con l'aiuto della moglie di Marco, Cinzia. Il vero patrimonio della famiglia Garrone è costituito da dodici ettari di terreno coltivato a vigneto, distesi sulle colline del Monferrato astigiano divise tra i Comuni di Grana, Montemagno e Castagnole Monferrato.

I nostri vigneti
La coltivazione dei vigneti viene effettuata nel rispetto delle regole che garantiscono il più basso impatto ambientale possibile, con un'attenzione particolare per le condizioni idrogeologiche dei terreni, in modo da evitare dissesti e dilavamenti che possano danneggiare l'equilibrio delicatissimo del nostro ambiente. La maggior parte dei vigneti è stata impiantata tra gli anni '80 e '90 del 900, con alcuni impianti risalenti ad anni più recenti.

Vendemmia e vinificazione
La vendemmia viene effettuata manualmente, in modo da avere un controllo totale sulla qualità del prodotto che arriva in cantina. La vinificazione inizia con inoculi di lieviti selezionati per continuare con una macerazione di diversa durata a seconda dei vari tipi di vini; terminata la vinificazione, i vini trascorrono un periodo di affinamento, in legno o in acciaio, che viene seguita dalle lavorazioni necessarie per l'imbottigliamento.

Le cantine
Per l'affinamento in legno utilizziamo la cantina “storica” dell'azienda, costruita da Evasio Garrone verso il 1920, con circa venti grandi botti di legno, di capacità che varia dai 2000 ai 5000 litri, la più antica delle quali ha circa 130 anni. Per le lavorazioni usiamo invece una cantina del 1975, meno “romantica”, ma decisamente più adatta per effettuare operazioni di filtrazione e imbottigliamento, nonché per lo stoccaggio del prodotto.
Cent'anni di storia
Nei primi anni venti del ventesimo secolo, Evasio Garrone decise di entrare nel mondo del vino e lo fece come commerciante: comprava vino dai contadini dei dintorni e poi lo rivendeva principalmente nel torinese. Dopo la seconda guerra mondiale, in un'Italia ancora devastata, in cui le ferrovie erano state distrutte dai bombardamenti, Evasio cominciò ad andare a vendere vino in Lombardia con la sua bicicletta: portava i campioni, prendeva gli ordini, e poi il vino veniva consegnato, se possibile con un camion, se no con un carro trainato da cavalli.

La ricerca della qualità
Innumerevoli sono le storie che si potrebbero raccontare di quegli anni eroici e quasi leggendari.... La qualità del vino era però un chiodo fisso per Evasio e per il figlio Luigi che era entrato in azienda, e così decisero di non comprare più vino ma di comprare le uve e vinificarle in modo da avere più controllo sulla qualità: furono gli anni delle code di bigonce piene di uva davanti a casa nel periodo della vendemmia e dei profumi di mosto che riempivano le notti e i giorni.

I primi impianti
In uno di questi giorni profumati di mosto Evasio morì, stremato da anni di fatiche: pochi mesi prima era nato Marco, il primogenito di Luigi, che sarebbe diventato enologo. Con lui Luigi cominciò ad impiantare vigneti, in modo da coltivare le uve che poi sarebbero diventate il vino Garrone, fino ad arrivare ad oggi, con dodici ettari di vigneto in produzione, circa ottantamila litri di vino nelle annate più produttive, una clientela affezionata in Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia e una proiezione ottimistica verso il futuro.